Oggi voglio parlare per la prima volta della nascita della serie “Guardians”.
Qualche anno fa sono andata a visitare un castello. Premetto che sono sempre stata attratta dai castelli, li ho sempre trovati misteriosi e affascinanti. Quando entro in un castello, ho l’impressione di essere trasportata indietro nel tempo. Non voglio citare il nome del castello per questioni di privacy, ma vi basti sapere che è uno dei castelli più belli che abbia mai visto, con il soffitto a volta, proprio come quello ambientato a Etnos, il luogo d’origine della magia, dove vivono i Guardiani. Il castello è stato la prima cosa a ispirarmi. Poi ho aggiunto la magia, essendo una grande fan delle serie tv in cui sono protagoniste le streghe. La prima serie tv di magia che ho visto è stata “streghe”, dove le protagoniste sono le tre sorelle Halliwell. Ora hanno prodotto un reboot, ma io continuo a preferire il vecchio trio.
In questa stessa serie sono presenti anche i demoni, un altro aspetto che ho deciso di aggiungere in Guardians. Non potevo non aggiungere delle armi, visto che sono sempre stata fortemente attratta dalle spade magiche. Ho unito questi componenti, ed è venuto fuori Guardians. Poi ho aggiunto una ragazza semplice e timida, con uno spiccato senso dell’umorismo e tante paure, con i capelli rosso artificiale e gli occhi grigi. L’ho resa anche un po’ buffa, infatti nei primi due libri ci sono tante scene divertenti in cui Paige Somerlen fa davvero ridere.
Non ho voluto creare un personaggio femminile troppo serioso e maturo, ma ironico e divertente, come il personaggio maschile, Nathan Tyrelle. Anche lui è divertente, ma non sembra, perché all’inizio del primo volume ha subito una delusione amorosa. Non voglio rivelare altri dettagli per non fare spoiler (per chi non ha letto il libro e magari pensa di farlo). Comunque, ho deciso di ambientare la storia in un mondo magico chiamato Etnos perché tante volte ho immaginato di evadere dalla realtà e rifugiarmi in una Terra dove tutto è possibile.
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